Ringrazio il blog di Atelier per la recensione e la diffondo.
Vincitore del premio letterario “Città di Chieri e colline di Torino”, la raccolta di poesie si presenta assai suggestiva per il fatto di essere incentrata sulla realtà giovanile contemporanea. Il poeta cerca di destreggiarsi tra la cronaca e la lirica, tra la metafora e il dato, in un ritmo sempre incalzante e sempre teso: «lui, il ragazzo, che si arrampica / sull’orario come un geco / mentre il treno non vorrebbe sbagliare / né sedili né carrozze: / penetrare l’orizzonte col tramonto, scolorire le sue porte». L’evento di Rho-Fiera, avvertito come centro di una scansione temporale, si intreccia con il flusso di un’esistenza: «mi ricordo di partire / di far sosta far benzina / — le ruote mi diranno / se è mai tempo di arrivare». Nella sezione Geometria del caseggiato la concretezza della rappresentazione si distende in metafore matematiche: «quando il sasso schizza fuori dalla mano / riconoscerlo diventa l’equilibrio / di ogni passo lungo funi diagonali». Dopo una parte di carattere sociale, dedicata ai lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese, il testo giunge a compimento nella Messa in scena mascolina, in cui il carattere teatrale dell’intera composizione mette in luce la disposizione a creare scene e personaggi (G.L.).
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